La musica può plasmare il cervello

Le Editions du Seuil hanno ripubblicato in versione tascabile un libro affascinante che fa il collegamento tra musica e neurologia. Hanno anche pubblicato un libro che fa il punto sulla musica digitale.

Foto: Rike / pixelio.de
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Mondi poco conosciuti e sorprendenti

Con il suo grande talento divulgativo, Oliver Sacks condivide le sue esperienze e conoscenze di neurologo particolarmente interessato alla musica e ai suoi effetti. Sebbene alcune osservazioni ingenue dimostrino che l'autore non ha una formazione musicale o musicologica professionale, i numerosi aneddoti ci danno accesso a mondi poco conosciuti e sorprendenti e ci aiutano a comprendere l'importanza fondamentale della musica per gli esseri umani.

I casi riportati in questo affascinante libro sono molti, tra cui un compositore che riacquista un udito perfetto dopo aver composto un'opera complessa, un autistico che conosce a memoria 2.000 opere liriche, una persona con un'amnesia totale che tuttavia può continuare a eseguire perfettamente il suo repertorio al pianoforte o all'organo e a dirigere cori, un'anziana signora che vegetava ascoltando solo musica pop e che improvvisamente torna a essere più attiva dopo aver ascoltato musica classica, afasici che recuperano parte del loro linguaggio grazie alla musicoterapia, laddove la logopedia convenzionale aveva fallito. Ancora più sorprendenti sono le persone che sono diventate improvvisamente sensibili alla musica, o addirittura musicisti, dopo essere stati colpiti da un fulmine, o i malati di Parkinson e di postencefalite che possono riacquistare movimenti normali ascoltando la musica, o addirittura essere in grado di suonare il pianoforte.

Sacks descrive anche i diversi tipi di amusia: l'assenza del senso dell'altezza, la distimbria (che fa sembrare la musica più bella un suono di pentole e padelle), l'incapacità di capire o riconoscere una melodia, l'impossibilità di comprendere le armonie come qualcosa di diverso da suoni sovrapposti e la più rara disritmia. Tra le altre cose, ci dice che la sinestesia sembra essere più comune di quanto si pensi, soprattutto nell'infanzia, e spesso scompare nell'adolescenza; descrive l'origine delle allucinazioni uditive, quando le persone credono di sentire davvero la musica al di fuori di loro, mentre in realtà è solo una creazione della loro mente. Infine, la reazione alla musica si conserva anche in uno stadio avanzato di demenza e la memoria musicale può persistere a lungo dopo che tutte le altre forme di memoria sono scomparse. I pazienti che non sono in grado di reagire continuano a rispondere emotivamente alla musica e addirittura recuperano alcuni ricordi in questo modo.

Oliver Sacks, Musicofilia - La musica, il cervello e noi, traduzione dall'inglese di Christian Cler, 480 pagine, € 25,00, Editions du Seuil, Parigi 2012Libro di poche pagine: 512 pagine, € 10,00


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Musica dematerializzata

Il libro di Joseph Ghosn, che è per metà un inventario degli aspetti pratici e sociologici della digitalizzazione della musica, osservati nel campo della musica di varietà, e per metà una panoramica giornalistica (con semplici riproduzioni di stralci di interviste), presenta il ritratto di un'epoca in cui la fama si costruisce ancor prima che esca il primo disco, e in cui un artista ha bisogno di migliaia di ascolti in streaming per guadagnare un solo franco. Un mondo in cui, su un sito come SoundCloud, vengono pubblicate in media dieci ore di suono al minuto, un accumulo esponenziale di musica a disposizione di tutti (come su Youtube) e disponibile al di fuori del contesto di un concerto, in una moltiplicazione di possibilità. Con il passaggio dal vinile al CD e poi ai file mp3, la musica si è gradualmente "smaterializzata". Diventa disponibile anche senza essere pubblicata. Questo approccio "disinibito" alla musica ha portato all'emergere di altre modalità di distribuzione, come ad esempio Biofilia di Björk, concepito direttamente come una raccolta di applicazioni per iPad, o alcune situazioni che sfiorano l'assurdo, per esempio quando la vita quotidiana dei cantanti raccontata ai loro fan su Facebook a volte conta più della loro produzione musicale.

Joseph GhosnMusiques numériques - Essai sur la vie nomade de la musique, 224 pagine, € 19,50, Editions du Seuil, Paris 2013

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