Contesto sociale - polifonie

Due libri sono stati appena pubblicati dalle Edizioni Aedam Musicae: il primo descrive le disposizioni e le condizioni (apprendimento, contesto sociale) necessarie per scrivere musica colta; il secondo studia la polifonia nella seconda metà del XX secolo.

Foto: Katie Sayer/flickr commons

Il libro di Laurent Denave esamina le condizioni storico-sociali che permettono a un compositore di produrre un'opera eccezionale, dall'apprendistato, all'acquisizione della padronanza della sua arte e di particolari disposizioni psicologiche, fino al terreno specifico che gli permette di produrre capolavori notevoli. L'autore inizia mettendo in discussione l'oggettività dell'importanza attribuita dai musicologi a un determinato compositore e riabilita la nozione di valore intrinseco di un'opera, spesso abbandonata negli studi sociologici sull'arte a favore della sua funzione sociale. Sottolinea inoltre l'importanza di saper distinguere tra le proprietà della musica accademica, da un lato, e quelle della produzione popolare, dall'altro.

Ogni individuo è il prodotto di una dialettica tra le proprie disposizioni e gli stimoli che riceve. Ad oggi, gli psicologi non sono riusciti a dimostrare l'esistenza di un talento innato. Piuttosto, l'emergere del talento musicale dipende dal contesto familiare e dalla precocità e intensità della pratica strumentale. Quindi la capacità di suonare uno strumento o di comporre è potenzialmente disponibile per chiunque, purché abbia la fortuna di essere esposto alla musica classica. L'autrice esamina non solo i rapporti dominanti/dominati tra Stati e tra classi sociali, ma anche la questione del difficile accesso delle donne, fino a poco tempo fa, a condizioni favorevoli alla creazione musicale, in particolare a una formazione equivalente a quella degli uomini, a causa della dominazione sociale maschile e del ruolo loro assegnato.

Quali sono le competenze necessarie per produrre musica originale? La volontà di essere critici (oltre che autocritici) e indipendenti dall'ordine musicale dominante (e aggiungiamo: se è conservatore o meno), la libertà di pensiero e il rifiuto di sottomettersi all'indottrinamento, ma anche la spontaneità e la grande curiosità. In questo modo, i compositori possono mettere in discussione la presunta legittimità delle regole che vengono loro imposte. D'altra parte, la disposizione critica rischia di scomparire quando il compositore viene riconosciuto o integrato nelle istituzioni musicali dominanti.

Per quanto riguarda l'influenza del contesto storico sul contenuto musicale, l'autore preferisce essere cauto per evitare ipotesi azzardate e vaghe analogie. Infine, nella sua conclusione, Laurent Denave sottolinea la minaccia dell'intrusione della logica commerciale nell'arte, nonché il pericolo di una monopolizzazione della musica classica da parte della classe agiata, in un momento in cui le disuguaglianze sono in aumento.Image

Il secondo libro, di Fabien Cailleteau, affronta la questione della polifonia attraverso una dozzina di opere scritte tra il 1951 e il 2002. Ne emerge una vasta gamma di linguaggi e di approcci: strutture incrociate di Polifonia X di Boulez (un'opera ritirata dal suo catalogo); l'apparente ma perfettamente coerente e meticolosamente arrangiata accozzaglia della Predicare agli uccelli da San Francesco d'Assisi di Messiaen; la polifonia spaziale che rende più intellegibile la percezione degli strati in Quadrato di Stockhausen; la micropolifonia che conduce ad uno spazio senza pulsazioni, che sembra così statico da rendere impercettibile il movimento, in Atmosfere di Ligeti; una vertiginosa polifonia spettrale che gioca sulla percezione e sul rapporto con il tempo in Vortex Temporum di Grisey; una massa probabilistica che conduce a una scultura sonora globale in Pleiadi di Xenakis; polarmonica e polimusica, dove la ricerca della pluralità non è più nella successione (come nel caso della forma sonata) ma nella simultaneità, in Palinsesto di Benjamin; la polifonia a sfasamento in Fase di pianoforte l'eterofonia del collage sincretico ma coerente di citazioni eterogenee nel libro di Reich Sinfonia la moltiplicazione delle percezioni sensoriali e - come nel caso di Berio - la sovrapposizione di elementi provenienti da periodi diversi della storia della musica in I Soldati di Zimmermann; un poliritmo di strumenti come personaggi che vivono sia in modo indipendente che in interazione, nel Quartetto con oboe Dopo il sincretismo storico di cui sopra, Ligeti apre la strada al sincretismo culturale, in questo caso ispirandosi alle straordinarie e complesse poliritmie del popolo Banda (che vive principalmente in Africa centrale).

L'autore descrive anche il contesto di queste opere, la ricerca e le domande del loro creatore, i legami tra le opere presentate e la questione della concezione e della percezione. Completano il libro diverse appendici, tra cui alcuni strumenti di analisi e un indice ipertestuale.

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Laurent Denave, Les terres fertiles de la création musicale, 160 p., € 17,00, Éditions Aedam musicae, Château-Gontier 2015, ISBN 978-2-919046-28-7

Fabien Cailleteau, La polyphonie depuis 1950, 152 p., € 17,00, Éditions Aedam musicae, Château-Gontier 2014, ISBN 978-2-919046-16-4

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