Scritti di Ravel e di altri compositori

Presentazione di quattro recenti raccolte di scritti di grandi musicisti, i francesi Ravel e Grisey, i tedeschi Zender e Stockhausen.

Maurice Ravel sulle rive del fiume Nivelle nella sua città natale di Ciboure, Pyrénées-Atlantiques, 1914. Foto : Biblioteca nazionale di Francia / wikimedia commons

La pubblicazione da parte di Le Passeur dell'edizione più completa possibile degli scritti, delle interviste e di ciò che resta della corrispondenza di Ravel è giustamente considerata un evento editoriale, tanto più atteso in quanto finora sono apparse solo antologie e documenti sparsi in diverse riviste. Alle circa 1.800 lettere, biglietti, telegrammi e altri pneumatici, faticosamente ricercati, pazientemente collazionati e accuratamente annotati dal responsabile di questa edizione, Manuel Cornejo, ha aggiunto più di 700 documenti, lettere inviate a Ravel e corrispondenza da parte di terzi sul compositore del Giochi d'acqua. L'autore ha tuttavia tralasciato i doppioni e la corrispondenza amministrativa che sarebbero stati più interessanti per i ricercatori e i biografi che per i lettori, per cui il titolo "opere complete" non è il termine più appropriato. Sono inoltre presenti 148 saggi, interviste, lettere aperte, petizioni e articoli di critica musicale, oltre che, in appendice, una grande quantità di documenti relativi al compositore. Data la sua notorietà, ci lascia perplessi il numero di lettere scomparse, perché distrutte, introvabili o in mani private, quindi inaccessibili: i lettori sono invitati a inviare i documenti sconosciuti all'Association des Amis de Maurice Ravel. Nella sua concisa corrispondenza, troviamo un Ravel pieno di vita e di brio, che non si lascia andare a lunghe dissertazioni teoriche o estetiche, ma è volentieri scherzoso, si lamenta della sua pigrizia (molto relativa per questo gran lavoratore), esprime le sue esitazioni sulla partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, si entusiasma o confida i suoi dolori o le sue preoccupazioni.Image

Gérard Grisey

Gérard Grisey, morto troppo presto, è conosciuto soprattutto come uno dei fondatori della cosiddetta scuola spettrale, anche se, paradossalmente, lui stesso aveva un rapporto ambivalente con questo termine, poiché questa tecnica compositiva costituiva solo un aspetto della sua musica. La sua passione non era solo la scoperta di nuovi spazi sonori, ma anche la ricerca della strutturazione del tempo, spesso dilatato. In questa nuova edizione ampliata, edita da MF, troviamo, da un lato, tutti gli scritti significativi dell'autore della Spazi acustici - sette testi di varia lunghezza dedicati ai suoi principi di composizione, presentazioni di opere proprie e vari altri brevi articoli o note su diversi argomenti musicali (il linguaggio e la funzione della musica, il suo posto nella società e nell'insegnamento, le nuove tecnologie, testimonianze sintetiche di alcuni colleghi compositori, ecc.

Nella sua illuminante prefazione a questa raccolta, Guy Lelong cita tre fattori principali alla base della concezione della musica di Grisey: l'unificazione del campo sonoro, dove l'unità di base non è più la nota ma la frequenza, integrando così tutti i fenomeni sonori, in interazione con le conoscenze dell'acustica moderna; un processo di trasformazione orientato, metamorfosi progressive con effetti di soglia e di ribaltamento, simili a un percorso in cui si alternano prevedibilità e imprevedibilità; la percezione in tempo reale, basata sulla psicologia della percezione e sull'attenzione alla comprensibilità dell'opera. In breve, si tratta di un approccio musicale che tiene conto degli aspetti fisici, biologici e psicologici dell'interazione tra suono e ascoltatore.Image

Hans Zender

Rinomato sia come compositore che come direttore d'orchestra, Hans Zender è apprezzato anche oltre il Reno per le alte opinioni che esprime sulla musica e sull'arte. Sottolineando il fallimento delle utopie storiche post-hegeliane e la fine delle illusioni normative delle avanguardie degli anni Cinquanta, egli invita a sviluppare una tolleranza che accolga le diverse correnti estetiche. Le Edizioni Contrechamps hanno pubblicato una selezione oculata di saggi densi, la maggior parte dei quali brevi e tutti tradotti in francese. Si tratta di testi che trattano di percezione ed estetica musicale, di appunti presi durante una prova della Terza Sinfonia di Mahler, in cui sottolinea l'uso degli affetti come materiale compositivo di base, di una descrizione di un nuovo sistema armonico basato sulla divisione dell'ottava in 72 toni e di un'intervista sul suo arrangiamento (o, per usare la terminologia di Zender, interpretazione composta) delle Variazioni Diabelli di Beethoven.

Tra le analisi delle specificità dei vari compositori, si segnalano un breve studio sulla struttura a mosaico delle opere di Messiaen - in cui l'apparente caos formale è alla base di una musica a strati sovrapposti, i cui elementi/entità possono crescere indipendentemente l'uno dall'altro, in completa autonomia -, ipotesi sull'effetto che le opere di Scelsi hanno sugli ascoltatori - musica "intuitiva" fissata una volta per tutte nell'improvvisazione registrata e la cui trascrizione in partitura è già di per sé un'interpretazione -, nonché riflessioni sul contributo di Cage, che si libera dal noto, dalla stabilità e dai parametri consueti, una concezione "arcaica" dell'arte, l'uso di unità temporali molto ampie e l'assenza di parametri consueti, una concezione "arcaica" dell'arte - nonché le riflessioni sul contributo di Cage, che si libera dal conosciuto, dallo stabile e dal convenzionale per aprire l'ascolto senza apriorismi estetici, un riflesso del nostro periodo di libertà compositiva in cui nessun sistema può pretendere di essere universale. Sottolineando che Cage non pensava dialetticamente, ma attraverso i paradossi dello Zen, Zender afferma, da conoscitore delle filosofie dell'Estremo Oriente, che solo una reale conoscenza dei fondamenti dello Zen permette di comprendere il contributo di Cage.Image

Karlheinz Stockhausen

Dopo una giovinezza particolarmente traumatizzata dagli orrori del nazismo e della guerra, il giovane Stockhausen, indeciso tra letteratura e musica, scrisse partiture piuttosto tradizionali, finché non scoprì il serialismo integrale, al quale si convertì con fervore. Messianista convinto, parte alla conquista di un nuovo linguaggio musicale, mettendo sistematicamente in discussione tutti i parametri musicali alla ricerca di un'unicità ispirata dal suo credo religioso. La presente opera, anch'essa pubblicata da Contrechamps, contiene gli scritti teorici - commenti, aggiunte o giustificazioni del suo approccio compositivo - che costellano questo primo periodo creativo, tra il 1952 e il 1961. La rappresentazione grafica della musica, la spazializzazione, le relazioni temporali, la musica elettroacustica, le forme e le strutture e la natura del suono sono alcuni dei temi affrontati, nel contesto di opere come Kontra-Punkte, Gesang der Jünglinge, Gruppen, Kontakte o Zyklus che Stockhausen stava sviluppando nello stesso periodo.Image

Maurice Ravel: L'Intégrale. Corrispondenza (1895-1937), scritti e interviste, a cura di Manuel Cornejo, 1776 p., € 45,00, Editions Le Passeur, Paris 2018, ISBN 978-2-36890-577-7

Gérard Grisey: Écrits, nuova edizione ampliata con testi inediti, introdotta da una prefazione di Guy Lelong (direttore della pubblicazione), 388 p., € 22,00, Éditions MF, Parigi 2019, ISBN 9782915794311

Hans Zender: Essais sur la musique, a cura di Pierre Michel e Philippe Albèra, traduzione di Martin Kaltenecker e Maryse Steiber, 272 p., € 22,00, Éditions Contrechamps, Geneve 2016, ISBN 9782940068500

Karlheinz Stockhausen: Comment passe le temps. Saggi sulla musica 1952-1961, a cura di Philippe Albèra, traduzione di Christian Meyer, 352 p., € 25,00, Éditions Contrechamps, Ginevra 2017, ISBN 9782940068524

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