Approcci alla musica contemporanea

Specializzate in musica del XX e XXI secolo, le Editions Contrechamps ampliano costantemente il loro catalogo.

Foto: Sharon McCutcheon / Unsplash.com

Lo scorso autunno, le Edizioni Contrechamps hanno inaugurato una nuova collezione di tascabili volta a documentare la musica contemporanea, principalmente attraverso la presentazione di opere rappresentative, rendendone accessibile l'analisi, il significato e il contesto in cui sono state create attraverso una divulgazione di alta qualità. Il primo volume esamina i 18 studi per pianoforte di Ligeti, la loro posizione nello sviluppo estetico del compositore e nella storia della musica, in particolare in relazione al postmodernismo, la loro genesi, concezione, cronologia e disposizione in tre cicli, la scelta dei titoli e le influenze. Il fulcro del libro è un'analisi succinta, accessibile e chiara di ciascuno studio, che l'autore, Jean-François Boukobza, completa con una varietà di prospettive: la loro scrittura pianistica, le altre raccolte a cui hanno dato origine, il lavoro degli interpreti, l'ultimo stile di Ligeti e un'intervista con il pianista Pierre-Laurent Aimard. Altre opere nello stesso attraente formato saranno presto aggiunte alla collezione.Image

 

Beat Furrer

In una monografia dedicata a Beat Furrer, il musicologo Daniel Ender presenta lo sviluppo del compositore svizzero attraverso una serie di analisi. Il luogo comune secondo cui le sue opere si limitano all'uso privilegiato di suoni estremamente sottili, di rumori e di silenzi, è riduttivo: questo è solo un aspetto di una più ampia esplorazione del suono, della sua situazione transitoria, della sua graduale apparizione e scomparsa, dei suoi cambiamenti interni di timbro. Lo stesso lavoro di mutazione, di trasformazione, si ritrova in altri strati della composizione: strutturali, motivici, armonici o temporali, o nella dialettica tra rarefazione e densificazione, tra ripresa di materiale preesistente e aggiunta di texture - tante metamorfosi, termine che descrive perfettamente la musica di Furrer, spesso ispirata all'omonima opera di Ovidio.Image

Dieter Schnebel

Poco conosciuto al di fuori del suo Paese, il compositore tedesco Dieter Schnebel (1930-2018) ha accompagnato la sua attività creativa con un approccio riflessivo, alimentato dall'interrogazione filosofica e dalla ricerca teologica (è stato anche pastore, nella tradizione spirituale di Karl Barth). Una selezione di 27 testi, in parte scelti dallo stesso compositore, raccoglie scritti che vanno dal 1954 al 1998. Gli aspetti visivi e corporei della musica (gesto, teatralità), il suo rapporto con il linguaggio, il sacro e la temporalità, il rapporto tra la trasmissione della tradizione e la musica contemporanea sono temi ricorrenti nel pensiero di Schnebel. Sono presenti anche saggi su compositori diversi come Schubert, Schumann, Debussy, Webern, Varèse, Cage e Kagel.Image

 

Webern, Debussy e Boulez

Contrechamps ha recentemente pubblicato due libri del musicologo Jean-Louis Leleu, entrambi a volte ardui. Il primo, copioso, risale al 2015. Non si tratta di una semplice raccolta di studi, ma di una collezione divisa in quattro parti: la prima costituisce un'esposizione metodologica che comprende un'introduzione all'idea musicale di Schoenberg, una presentazione del lavoro teorico analitico di Georges Perle e un approccio al dilemma di Bartók di fronte all'atonalità; le altre tre sono dedicate ciascuna a un compositore: Webern, Debussy e Boulez. Alla ricerca del pensiero che sta alla base dell'atto compositivo, nonché del suo sviluppo logico e strutturale, l'autore esamina con una lente d'ingrandimento, se non addirittura con un microscopio, non solo le partiture ma anche gli schizzi lasciati dai compositori. Il capitolo Come componeva Debussy: lezioni da un libro di lavoro oppure lo studio della scelta dei registri nel secondo movimento del Variazioni per pianoforte op.27 di Webern, ad esempio, danno l'impressione di guardare alle spalle dei compositori, di partecipare visivamente e auditivamente alla loro ricerca e all'evoluzione delle loro idee musicali.Image

Schoenberg

Il secondo volume, in uscita nel 2019, è interamente dedicato a Schoenberg, con alcune delle sue opere vocali meno conosciute: il dramma La Main heureuse e vari brani per coro a cappella. Qualunque sia il periodo della sua vita, le tecniche impiegate o il livello di complessità, troviamo un primato dell'idea sullo stile o sul materiale, una particolare forma di polifonia, un uso strutturale dei motivi e del loro rapporto, tutti elementi che costituiscono la personalità artistica del compositore di Mosè e Aron. L'analisi dettagliata dei brani in esame mette in luce le diverse tecniche di scrittura e conduce a vari sviluppi, tra cui il rapporto di Schoenberg con lo Stato di Israele, in relazione al suo brano corale Dreimal tausend Jahre.Image

Jean-François Boukobza: György Ligeti - Studi per pianoforte, Contrechamps Poche, 264 p. Fr. 12.00, Edizioni Contrechamps, Ginevra 2019, ISBN 978-2-940068-58-6

Daniel Ender: Métamorphoses du son. La musica di Beat Furrer, 320 p., Fr. 25.00, 2019, ISBN 978-2-940068-55-5

Dieter Schnebel: Musica visibile. Saggi sulla musica, a cura di Héloise Demoz, 360 p., Fr. 25.00, 2019, ISBN 978-2-940068-57-9

Jean-Louis Leleu: La construction de l'idée musicale. Saggi su Webern, Debussy e Boulez, 686 p., Fr. 35.00, 2015, ISBN 978-2-940068-47-0

Jean-Louis Leleu: Ces mystérieux accords parfaits. Trois études sur la musique d'Arnold Schoenberg, 350 p., Fr. 25.00, 2019, ISBN 978-2-940068-56-2

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