Aprirsi alla musica tradizionale

Presentazione di due nuovi libri pubblicati da Minerve, uno dedicato al rapporto tra la musica tradizionale dei cinque continenti e la creazione musicale contemporanea, l'altro all'ornamentazione barocca.

Foto : Ricky Singh/unsplash.com

Pubblicato dalle Edizioni Minerve, il nuovo libro di Jean-Yves Bosseur analizza le interazioni tra la musica occidentale "classica contemporanea" e altre tradizioni musicali, sia colte che popolari, e la loro reciproca influenza. Da alcuni decenni, un numero crescente di compositori è consapevole dell'importanza di aprirsi il più possibile ad altri tipi di musica, soprattutto extraeuropea. Selezionando i parametri, adattati o meno, che desiderano impiegare, essi (ri)scoprono pratiche che fertilizzano la loro immaginazione: oralità e interattività, modalità che possono includere microtonalità o scale non ottave, uso di ostinati e ripetizioni variate, nuove forme di struttura ritmica, spaziatura del tempo (durate allungate, macroperiodi complessi, metriche ambigue), ricchezza di timbri strumentali, senso del rituale. I vari capitoli coprono aree e concetti come la ricerca dell'alterità, il senso del tempo, i suoni delle percussioni, la musica gamelan, le tecniche vocali e la spiritualità. Lo stato della creazione musicale in alcuni paesi dell'Estremo Oriente è oggetto di una sezione appositamente sviluppata. Corredato da un glossario e da numerose testimonianze di prima mano, questo libro ci permette di seguire i vari approcci e le fonti di interesse di diverse decine di compositori, sia occidentali (tra cui Berio, Glass, Huber, Ligeti, Messiaen, Ohana, Reich e Xenakis, per citarne solo alcuni) sia non occidentali (Takemitsu, Tan Dun, Xu Yi e molti altri). Tuttavia, non vengono trascurate le questioni attuali, in un momento in cui le pratiche musicali tradizionali sono sempre più minacciate dalla standardizzazione commerciale ("world music") o da una visione puramente "esotica". Per quanto riguarda la decontestualizzazione dell'ascolto in concerto o su disco, questa può certamente alterare il loro significato sociologico o spirituale, ma spesso il contesto socio-culturale è già stato profondamente alterato nel paese d'origine.

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Ripubblicato quest'anno, il glossario di Joëlle-Elmyre Doussot, composto da oltre 120 articoli terminologici, ci introduce alla complessità dell'ornamentazione barocca e della sua notazione, spesso diversa da un luogo, da un compositore o addirittura da un'opera all'altra, che l'autrice classifica secondo la classificazione di Frederik Neumann - un utile elenco di simboli è riportato alla fine del volume. Pur essendo conciso, questo dizionario illustra le varie pratiche di agréments e diminuzioni e la loro evoluzione nella musica vocale e strumentale tedesca, inglese, francese e italiana, non senza ricordarci che, in ultima analisi, è tutta una questione di buon gusto e che bisogna saperle eseguire bene, altrimenti, come dice Saint-Lambert nel suo Principi del clavicembaloDeturpano i pezzi invece di esaltarne la bellezza, e sarebbe meglio non farli affatto che farli male.

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Jean-Yves Bosseur: Musiques traditionnelles et création contemporaine, 252 p., € 23,00, Editions Minerve, Paris 2022, ISBN 978-2-86931-166-4

Joëlle-Elmyre Doussot: Vocabulaire de l'ornementation baroque, seconda edizione, 192 p., € 19,50, Editions Minerve, Paris 2022, ISBN 978-2-86931-167-1

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