Streaming: rendere visibile la musica svizzera

Le piattaforme di streaming sono diventate indispensabili per i mercati musicali. L'importanza delle playlist è massima, soprattutto per il leader di mercato Spotify, ma gli artisti svizzeri non compaiono quasi mai in queste liste, perché non ci sono curatori che si occupino dell'offerta e del repertorio svizzero. Questo è un ostacolo quasi insormontabile per generare visibilità, flussi e, in ultima analisi, ricavi.

La musica svizzera è quindi chiaramente sottorappresentata in queste playlist, come dimostra il confronto tra le versioni svizzere di queste playlist e quelle di mercati simili (Belgio, Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Finlandia):

Ma perché la percentuale di artisti svizzeri è così bassa? Il motivo è che Spotify gestisce l'offerta svizzera da Berlino con personale impiegato principalmente per il mercato tedesco, che è dieci volte più grande, e che non ha alcuna conoscenza della scena musicale locale, tanto meno di quella della Svizzera francese, italiana e retoromanza. L'offerta svizzera viene praticamente trattata a margine, mentre l'attenzione principale è rivolta agli artisti tedeschi e internazionali.

Di conseguenza, gli artisti svizzeri sono praticamente privati fin dall'inizio delle opportunità che queste piattaforme disponibili a livello globale potrebbero offrire. Infatti, gli artisti "invisibili" non avranno fan né in Svizzera né all'estero e non genereranno alcun reddito, indipendentemente dalla qualità della loro musica.

Le associazioni dell'industria musicale svizzera hanno cercato di cambiare le cose per anni, ma purtroppo i loro sforzi non hanno portato all'obiettivo di avere in Svizzera filiali con personale delle principali piattaforme di streaming. Il mondo politico si è reso conto di questo squilibrio e sta iniziando a reagire. Un'interpellanza presentata nell'autunno 2023 dal Consigliere nazionale Müller-Altermatt, intitolata "Mercato dello streaming. Porre fine alla discriminazione dei creatori di musica svizzeri" ha ricevuto una risposta positiva dal Consiglio federale. Müller-Altermatt ha poi raddoppiato con una mozione dallo stesso titolo, chiedendo di adattare le basi legali in modo che le aziende che offrono musica in Svizzera tramite streaming siano obbligate a rappresentare e promuovere la creazione musicale svizzera in modo appropriato e non discriminatorio quando presentano le loro offerte generali e individuali ai clienti. Queste aziende dovrebbero essere tenute a concludere un accordo settoriale con le principali associazioni di creatori e produttori musicali svizzeri.

Attendiamo con impazienza la reazione del Consiglio Federale e del nostro nuovo Ministro della Cultura, Elisabeth Baume-Schneider, nonché la determinazione del Parlamento a rendere più visibile la musica svizzera in modo efficace utilizzando strumenti semplici. Restate sintonizzati!

Sotto: lo streaming rappresenta una percentuale sempre maggiore del consumo di musica.

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