Orizzonti di sogno

Il pianista Olivier Lattion presenta una passeggiata variegata che attraversa diverse tappe, fino ai "pezzi facili alla Jules Verne".

Dettaglio della copertina

Conoscevamo Olivier Lattion come sottile pianista, ma ora dovevamo scoprire il compositore. Che piacevole sorpresa! Dando prova di grande saggezza, Olivier Lattion ha aspettato di essere abbastanza maturo per pubblicare le sue prime opere, mentre tanti altri balbettano chiacchiere inutili. Curiosando tra i fiori variopinti dei giardini di Debussy, la musica minimalista e ripetitiva americana, il jazz, il rock e persino Messiaen, il compositore ha saputo farsi strada tra tutto per produrre una musica personale, profonda, colorata e poetica. La sua scrittura, altamente qualificata, rivela un magnifico senso dello sviluppo.

Il primo disco di questo doppio album presenta brani per pianoforte solo, eseguiti dallo stesso compositore. C'è anche un pezzo per due pianoforti, suonato con la figlia Laetitia, una composizione molto appassionata per pianoforte e violino, con l'aiuto di Yvan Zerpa, mentre Gonzague Ruffieux, percussionista, si unisce al pianista per Il karmache potrebbe essere un omaggio a Bartók.

Olivier Lattion cede lo sgabello del pianoforte a Daphné Widmer Fragnière, che suona con finezza, perle e sospensioni, eseguendo "dodici pezzi facili basati su Jules Verne". Questi brani sono stati concepiti per insegnare agli studenti a esplorare l'intera gamma dello strumento attraverso delicate armonie. Un'opera che farà la gioia di tutti gli insegnanti di pianoforte che vogliono uscire dai sentieri battuti, proponendo ai giovani una musica che permetta loro di affrontare in modo intelligente problemi tecnici specifici e colori meravigliosi. Etienne Murith presta il suo talento a un'opera di grande pregio Sonata spaziale ascoltate con gli occhi chiusi per apprezzare appieno tutte le sfumature.

L'album si conclude con una curiosità: la ripresa di un lavoro già ascoltato, Un bosco silenzioso Eseguito questa volta su un Fender Rhodes, già classificato come strumento storico, il suono unico degli anni Settanta conferisce un'aura magica a questo brano meditativo di Olivier Lattion.

Un album? Una passeggiata quasi iniziatica attraverso orizzonti onirici.

 

Olivier Lattion: Un bosco silenzioso. Olivier Lattion, pianoforte e Fender Rhodes; Laetitia Lattion, Daphné Widmer Fragnière, Etienne Murith, pianoforte; Yván Zerpa, violino; Gonzague Ruffieux, percussioni. Doppio album. edizioni-rochebrune.com

 

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