Jaques-Dalcroze e il ritmo

In occasione del 150° anniversario della nascita di Emile Jaques-Dalcroze, compositore e inventore del famoso ritmo omonimo, nel 2015 sono stati pubblicati una brochure e un libro.

Lo spirito del ritmo sviluppato da Jaques-Dalcroze a Hellerau. Foto in: Huntly Carter, The new spirit of drama & art, Londra 1912/flickr commons

In un piacevole libretto riccamente illustrato, Jacques Tchamkerten presenta la biografia del compositore, che iniziò la sua carriera sia come autore di opere serie che come autore di canzoni di successo. Dopo aver scritto una serie di opere didattiche, tra cui rondes per bambini, che divennero rapidamente popolari a livello internazionale, cercò sempre più di collegare l'espressione musicale a quella fisica, e nel 1903 realizzò la gymnastique rythmique, che ebbe subito un grande successo - un successo che mise in ombra le sue altre composizioni, che comprendevano un'abbondante produzione di pezzi per pianoforte, opere liriche e orchestrali. In seguito si dedicò interamente allo sviluppo del suo metodo; le sue composizioni, con la loro maggiore libertà formale, riflettevano sempre più le sue preoccupazioni pedagogiche. Vennero istituite scuole di ritmica in tutto il mondo.Image

Il libro, pur descrivendo le origini e le caratteristiche specifiche della ritmica di Jaques-Dalcroze, è dedicato principalmente a un importante centro di sperimentazione artistica nell'Europa prebellica, Ha avuto un'influenza fondamentale sulla danza moderna (compresa la coreografia originale di Le Sacre) e sulle arti dello spettacolo, e ha attirato artisti del calibro di Claudel, Diaghilev e Nijinsky, oltre a Hofmannsthal, Le Corbusier, Rachmaninov e Max Reinhardt. Per tre anni, la città giardino di Hellerau (vicino a Dresda) e il suo Istituto Ritmico furono al centro di un'avventura visionaria e pionieristica, che fu interrotta bruscamente dalla Prima Guerra Mondiale. Tuttavia, la dispersione dei membri di questo istituto diffuse innovazioni nella coreografia, nella recitazione, nella messa in scena, nell'illuminazione e, naturalmente, nella ritmica, e diffuse un metodo di insegnamento basato sull'auto-realizzazione degli allievi e sullo sviluppo della loro spontaneità. L'obiettivo era anche quello di utilizzare il ritmo per restituire l'armonia individuale e collettiva agli esseri umani che soffrivano dell'alienazione del lavoro industriale e del distacco dalla natura. In questo modo, la ginnastica ritmica, iniziata per la musica, si è evoluta in educazione attraverso la musica. Jaques-Dalcroze sfidò la convinzione allora comune che il senso del ritmo fosse innato, insegnando la flessibilità, la respirazione e la liberazione del corpo e dei movimenti. Voleva trasformare l'intero corpo in un orecchio e promuoveva una forma d'arte vivente e un apprendimento gioioso. Questo eccezionale insegnante, dotato sia nella musica che nelle arti dello spettacolo, era circondato da personalità come Adolphe Appia e Alexandre Salzmann (il libro contiene diverse note biografiche). Il libro si conclude con una trentina di testimonianze contemporanee e una cronologia che va dalla nascita di Jaques-Dalcroze ai giorni nostri.Image

L'eredità di Jaques-Dalcroze è immensa, multiforme, e non abbiamo ancora esaurito le possibilità del suo sviluppo: le sue ramificazioni continuano a dispiegarsi in campi che riguardano non solo la musica e il movimento, ma anche lo spazio, la scenografia e l'illuminazione del palcoscenico; la sua intuizione pedagogica iniziale copre lo studio del cervello e delle connessioni nervose, e le sue applicazioni spaziano dalla pedagogia alla scienza medica, il tutto attraverso quello strumento meraviglioso e ineffabile che è la musica.
(Irène Corboz-Hausammann, pagina 17 del libro Le rythme, une révolution!).

Lo scopo di tutti questi esercizi sarà quello di aumentare la concentrazione psichica, una chiara organizzazione dell'economia fisica, un aumento della personalità e anche, grazie a una progressiva educazione del sistema nervoso, uno sviluppo della sensibilità nei soggetti insensibili o poco sensibili e, al contrario, una regolazione delle reazioni nervose nei soggetti ipersensibili o disordinati.
(citazione da Jaques-Dalcroze, op. cit., pag. 50)

Non è forse un piacere di ordine superiore poter tradurre liberamente e a modo proprio i sentimenti che ci agitano e che sono l'essenza stessa della nostra individualità?
(citazione da Jaques-Dalcroze, op. cit., pag. 58)

Jacques Tchamkerten, Émile Jaques-Dalcroze compositeur, Belles pages de la Bibliothèque de Genève, 54 p., Fr. 15.00, La Baconnière Arts, 2015, ISBN 9782940462162

Ritmo, una rivoluzione! Émile Jaques-Dalcroze à Hellerau, a cura di Claire Kuschnig e Anne Pellois con la collaborazione di Martine Jaques-Dalcroze, 296 p., Fr. 39.00, Éditions Slatkine, Genève 2015, ISBN 9782832107065

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