Tocca, è gratis

Alexandre Tharaud, il più importante pianista della sua generazione, parla della sua professione. Ricordo dopo ricordo, condivide i suoi dubbi, le sue convinzioni più profonde e le sue abitudini più intime.

Dettaglio della copertina del libro

"Non mi dispiace mostrarti le mie mani. Toccare è gratis... Già che ci siete, toccate il mio corpo, perché è con quello che gioco...". Così Alexandre Tharaud saluta i suoi fan dopo i concerti, con un misto di tenerezza e ironia che caratterizza questo libro, che parla di tutto ciò che circonda la musica nella sua vita di pianista di fama mondiale. Una vita fatta di arrivi e partenze nelle città di tutto il mondo. Con al centro le sale in cui tiene i suoi recital.

Alexandre Tharaud vive letteralmente nelle sale da concerto. Ogni volta scopre o riscopre lo stesso tipo di "animale", un pianoforte, l'altro eroe di questo racconto dalle mille avventure. Intorno a lui gravitano personaggi molto strani, a cominciare da chi gira le pagine, sia che si tratti di un giovane ubriaco di marijuana che sbaglia ogni curva, sia che si tratti della signora con le collane il cui tintinnio accompagna il "pianoforte".Appassionata Beethoven o quella con i seni generosi che quasi lo soffocano mentre si china verso lo spartito. Hanno formato un duo da quando lui ha smesso di suonare senza spartito, dopo un traumatico "vuoto" a un concerto a Buenos Aires.

Nel suo ambiente, naturalmente, il pubblico, che non sfugge all'occhio e soprattutto all'orecchio di questo interprete sempre in agguato. Né dalla sua penna, scolpita da questa benevolenza un po' disillusa. "Incendi", l'ultima parte del libro, descrive il pompiere di turno, le cui opere spera segretamente che gli piacciano. Una cosa tira l'altra: la paura del palcoscenico (il suo "fratellino"), il silenzio prima della prima nota, poi il gesto, che finalmente esegue, dopo aver atteso tutto il giorno. No. Alexandre Tharaud non sta parlando di musica, ma di... tosse. Che si tratti di una tosse franca, di una tosse pesante o di una tosse chiusa. E la severa e spietata milizia della shhh!Poi il bouquet. Poi il bouquet, sotto gli applausi, che in Giappone diminuiscono durante l'offerta e aumentano fino a un crescendo. La sessione di autografi, su una custodia di violoncello, un francobollo, un corpetto o una testa calva, e infine l'albergo. Il giorno dopo, dimenticate tutto quando l'aereo lascia la terra.

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Alexandre Tharaud: Montrez-moi vos mains, 224 p., € 17,00, Grasset, Parigi 2017, ISBN 978-2-246-86363-2

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