Compositori in esilio

Un libro pubblicato da Fayard racconta l'esperienza dell'esilio di diversi compositori, le ragioni del loro espatrio e l'impatto sulla loro ispirazione.

Foto: Joerg Trampert/pixelio.de

In un'opera breve ma densa, Etienne Barilier esamina le cause delle varie forme di esilio e le loro conseguenze sui compositori e sulle loro opere. Sebbene egli accenni al fatto che, prima del XIX secolo, i musicisti erano soliti cambiare città a seconda delle posizioni ottenute, sarebbe stato interessante se avesse esaminato i casi di espulsione e di esilio in seguito alle guerre di religione, per non parlare di situazioni come quella che portò Johann Rosenmüller a fuggire. Con il risveglio del nazionalismo, non si trattava più tanto di lasciare un sovrano quanto una patria, un cambiamento di sentimenti analizzato con finezza nel capitolo dedicato all'emblematico sradicamento di Chopin. Ma la maggior parte del libro si concentra sul XX secolo, che è certamente il periodo meglio documentato e quello in cui gli eventi tragici hanno raggiunto un'intensità senza precedenti. Diversi capitoli raccontano gli alti e bassi della vita e della carriera di numerosi compositori d'oltreoceano, tra cui Bartók, Schoenberg, Stravinsky e Weill, ma anche Eisler, Korngold, Tansman e molti altri, costretti a fuggire dall'ascesa del nazismo, dalla sua intolleranza, dall'antisemitismo e dalla guerra. Desiderati o indesiderati, perpetui o temporanei, felici, tristi o semplicemente indifferenti, vengono evocati altri tipi di esilio, tra cui quello interno vissuto da Hartmann e da compositori sovietici come Shostakovich e Weinberg, la deportazione in campi come quello di Terezín, terribile anticamera dell'orrore; l'isolamento volontario, in particolare per chi si sentiva estraneo a un periodo che non gli si addiceva artisticamente; la perdita dell'infanzia senza ritorno. Le modalità di questi esili sono diverse come le situazioni e le personalità, così come le ripercussioni sulla produzione musicale, che vanno dall'ispirazione quasi inaridita di Rachmaninov all'impassibilità di Stravinskij. Affermato romanziere e saggista, l'autore ha una padronanza narrativa e costruttiva, uno stile piacevole e il senso della formula giusta.

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Étienne Barilier: Exil et musique, 224 p., € 15,00, Fayard/Mirare, Paris 2018, ISBN 9782213705576

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