La musica può guarire?
Due libri di recente pubblicazione trattano i legami tra musica e stati di salute, mentre un terzo libro ci porta all'intersezione tra musica e parola.
Come distinguere tra ciò che è ciarlataneria o leggenda e ciò che è basato su fatti stabiliti dalla scienza positiva? Come evitare le generalizzazioni, lo sfruttamento commerciale e le esagerazioni, senza cadere in un cieco scetticismo? Il recente e documentato libro di David Christoffel presenta un vasto panorama, dall'antichità ai giorni nostri, dei benefici reali o presunti dell'arte di Euterpe. L'antica intuizione di un'armonia musicale che permettesse all'uomo di risintonizzare la propria interiorità o di gestire i disturbi è rapidamente degenerata in una moltitudine di credenze talvolta puerili o pre-magiche. Solo recentemente sono emersi approcci più scientifici, in particolare nelle neuroscienze e nelle scienze comportamentali, che forniscono una visione più realistica e misurata. Tuttavia, la metodologia utilizzata in questi esperimenti deve essere sufficientemente rigorosa e ben mirata. È anche difficile discernere ciò che è acquisito o innato, poiché le reazioni possono variare non solo da un individuo all'altro, ma anche da un momento all'altro. Inoltre, bisogna fare attenzione a non confondere causa ed effetto, poiché la musica può aiutare a trattare come coadiuvante senza necessariamente curare direttamente da sola. Le numerose applicazioni terapeutiche vanno dal trattamento della dislessia all'alleviamento dei disturbi autistici o delle malattie neurodegenerative, mentre il potenziale educativo di un'attività musicale comprende la fissazione di conoscenze o la capacità di cogliere contenuti emotivi. In formato tascabile, questo libro fornisce una ricchezza di informazioni diverse sull'argomento, con molti aneddoti sia istruttivi che divertenti, che spaziano dalle teorie più stravaganti alle ricerche più serie.
David Christoffel : La musique vous veut du bien, 250 p., € 19,00, Editions Puf, Paris 2018, ISBN 978-2-13-078974-1
Musica e malattia
Altro lavoro sullo stesso argomento, ma volutamente più erudito e specialistico, l'opuscolo del medico, musicologo e polimatico Giovanni Morelli è stato originariamente pubblicato nell'edizione italiana dell'Encyclopédie de la musique curata da Jean-Jacques Nattiez - l'edizione francese ha abbandonato la traduzione di questa retorica a volte contorta. Laurent Feneyrou non solo ha cercato di rimanere il più possibile fedele all'originale, inserendo alcune espressioni tipicamente italiane, ma ha anche aggiunto un abbondante apparato critico e la traduzione di un articolo di Morelli dedicato allo stesso tema. Soprattutto, ha scritto un'introduzione, quasi un saggio, più lunga del testo presentato, in cui esamina anche il contenuto musicale di diversi altri libri dello studioso italiano. In Musica e malattiaIl libro comprende una riflessione sul modo in cui la medicina ha visto la musica, una breve analisi del ruolo dell'Illuminismo in questi due campi, otto patografie di compositori (Bach, Handel, Mozart, Beethoven, Schubert, Mendelssohn, Chopin e Schumann), una transizione che discute il cambiamento dello status del malato all'inizio del XX secolo e infine un'ipotesi sulla creazione musicale nell'era del virus HIV. Dallo status di musicista-guaritore a quello di creatore sofferente la cui musica è un riflesso patologico, l'immaginario collettivo si è infiammato in vari modi. La malattia e la morte sono un luogo comune e l'eccessiva enfatizzazione delle patologie delle celebrità rischia di farci dimenticare che si tratta di persone malate come tutte le altre e che solo il voyeurismo rende i loro casi clinici letteralmente più spettacolari.
- Giovanni Morelli, Laurent Feneyrou: Musique et maladie, 208 p., € 26,00, Éditions Aedam Musicae, Château-Gontier 2017, ISBN 978-2-919046-45-4
Papiers sonores II
Tre anni fa, il musicologo e scrittore Jean-Noël von der Weid, autore dell'acclamato libro Musica del XX secoloha scritto una raccolta di testi destinati ad essere letti in contrappunto a specifici brani musicali (leggi la presentazione del primo volume). Recentemente pubblicato, il secondo volume ripete questi esperimenti, con 40 nuovi compositori, tutti debitamente presentati in note, di solito di una o due pagine, che si concentrano più sullo spirito dei creatori e sull'essenza delle loro opere che su semplici biografie. Il musicografo rende così omaggio a personalità diverse come, per citarne solo alcune, Dowland o Nancarrow, Schmelzer o Rădulescu, Jacquet de La Guerre o Oustvolskaya, Chopin o Vivier, Bizet o Ohana, Alkan o Feldman. Per quanto riguarda i testi che accompagnano le audizioni, essi si dividono tra quelli scritti dall'autore, che ama destreggiarsi con le parole, i riferimenti e le reminiscenze, e altri scritti - spesso estratti da lettere di compositori, ma anche citazioni, poesie ditirambiche o passaggi delicatamente misteriosi delle opere di Chopin. Il sogno di Poliphilo di Colonna.
Jean-Noël von der Weid: Papiers sonores II, 224 p., € 27,00, Éditions Aedam Musicae, Château-Gontier 2018, ISBN 978-2-919046-59-1