Estetica contemporanea

Luis de Pablo compie quest'anno 90 anni: è un compositore spagnolo dallo spirito universale e dal vasto bagaglio culturale. Appassionato promotore della musica contemporanea - anche come atto di resistenza al regime di Franco, prima di essere costretto all'esilio - è autore di 200 raffinate partiture, sintesi personalissima di consonanza e microintervalli, forma libera e metro complesso, nonché di alcune musiche non occidentali. Il libro, edito da Aedam Musicae, raccoglie le lettere del compositore al musicologo Jean-Noël von der Weid, ognuna delle quali è accompagnata da un'introduzione e da note esplicative, interessanti aggiunte che brillano qua e là di un'immaginazione surrealista o di un virtuosismo barocco che ricorda Góngora. Introdotti ad alcune figure notevoli della letteratura iberica, entriamo in stretto contatto con l'universo umanistico di questa calda personalità, anche attraverso una nota biografica introduttiva che presenta alcuni dei suoi capolavori.

Dagli anni '90 Minerve ha prodotto un'eccellente serie di glossari, la maggior parte dei quali dedicati alla terminologia musicale. Nella quarta edizione, recentemente pubblicata, rivista e ampliata, il noto compositore e musicologo Jean-Yves Bosseur ha rivolto la sua attenzione al vocabolario specifico della musica contemporanea, selezionando 94 termini (parole, espressioni o coppie antinomiche), tra cui alcune nozioni ridefinite dalla metà del secolo scorso (in particolare la notazione), esplorando così un panorama molto ampio delle questioni artistiche, filosofiche e teoriche alla base delle varie tendenze della creazione musicale odierna. Non limitandosi alle proprie definizioni, che sono chiare e precise, le integra con contributi di compositori e musicologi, citando numerosi testi e posizioni, alcuni dei quali inediti, che forniscono punti di vista talvolta contraddittori, invitando al dibattito e alla riflessione e riflettendo la gradita diversità dell'estetica del nostro tempo.

Un altro libro di J.-Y. Bosseur, pubblicato dallo stesso editore, è dedicato allo spirito seriale nelle arti: la musica, naturalmente, ma anche la letteratura (Michel Butor e Georges Perec in particolare) e le arti visive (da Josef Albers ai giorni nostri, attraverso tre rappresentanti dell'arte concreta zurighese: Max Bill, Camille Graeser e Richard-Paul Lohse). Mentre una forma di serialismo è stata settarizzata come un assoluto nel dopoguerra, Schoenberg, il fondatore della teoria della composizione con dodici toni, non ha mai confuso il fine con i mezzi, considerando questo strumento come un aiuto non egemonico alla creazione. L'atteggiamento moraleggiante e intollerante di alcuni seguaci del serialismo post-weberniano ha contribuito a dare un'immagine negativa di questa tecnica di scrittura, mentre gli approcci molto più liberi e aperti di Dallapiccola, Henze, Stravinsky e Zimmermann testimoniano la potenziale fertilità di un metodo che può essere usato come fermento per l'immaginazione creativa. L'autore non nasconde le controversie su chi ha inventato la tecnica (Hauer contro Schoenberg), né il paradosso tra l'ordine ultradeterminato del serialismo integrale e l'impressione di disordine o staticità nella sua realizzazione sonora, né delle critiche di compositori diversi come Cage, Carter, Ligeti, Xenakis e persino Kagel, quest'ultimo che denuncia l'accademismo e i tabù armonici della serialità dell'immediato dopoguerra e parla di una "iper-organizzazione nevrotica". Eppure, nelle sue varie metamorfosi, lo spirito seriale ha ispirato anche molti capolavori, dalla Seconda Scuola Viennese ai giorni nostri.

Jean-Noël von der Weid: Luis de Pablo, bâtisseur d'essentiel, 144 p., € 18,00, Éditions Aedam Musicae, Château-Gontier 2020, ISBN 978-2-919046-77-5

Jean-Yves Bosseur: Vocabulaire de la musique contemporaine, quarta edizione, 216 p., € 19,00, Éditions Minerve, Paris 2020, ISBN 978-2-86931-158-9

Jean-Yves Bosseur: L'Esprit sériel, d'un art à l'autre, 200 p., € 22,00, Éditions Minerve, Parigi 2018, ISBN 978-2-86931-150-3