Rumore, suono e silenzio

Anche nel silenzio apparente, i suoni della natura, compresi quelli prodotti dagli insetti, sono onnipresenti. Due recenti pubblicazioni esplorano questi temi.

Una libellula sbatte le ali. Foto: Steho/depositphotos.com

Nel cuore di un mondo invaso dal rumore quasi incessante delle attività umane, la riscoperta degli spazi acustici naturali è quasi un viaggio iniziatico. Entriamo in un ambiente dove il silenzio sembra predominare, e lo studioso di ecoacustica Jérôme Sueur ce ne mostra le molteplici sfumature in un libro recentemente pubblicato da Actes Sud. In esso, dobbiamo abbandonare ogni antropocentrismo per non generalizzare le nostre capacità di trasmissione e ricezione ad altre specie, e ancor meno la nostra volontà e le nostre emozioni. L'autore ci introduce allo studio della sonosfera e delle sue fonti geofoniche, biofoniche (animali e vegetali) e antropofoniche, illustrando il suo punto di vista con numerosi esempi tratti dal regno animale. Oltre ai segnali intenzionali, esistono innumerevoli altre manifestazioni, biotiche o meno, accidentali o meno, che l'audiobiofilia, l'ascolto sensibile e analitico dei suoni della natura, ci rivela: il battito d'ali, la masticazione, il soffio del vento, lo scorrere cristallino dell'acqua o lo scricchiolio di un ramo. Ma dove si nasconde il silenzio? Sebbene predatori e prede lo utilizzino per scopi diametralmente opposti, il suo ruolo comunicativo e strutturale all'interno dei sistemi ambientali è particolarmente importante. Dalle caratteristiche del suono alle diverse modalità naturali di produzione sonora, dalla paleobiofonia al senso di orientamento facilitato dall'acustica, i 25 brevi e densi capitoli coprono un'ampia gamma di aspetti affascinanti, tra cui gli effetti negativi del rumore e le strategie utilizzate dagli animali per evitare il rumore umano, la cui attuale egemonia sta cancellando milioni di anni di evoluzione e diversificazione sonora.

Con poche eccezioni degne di nota, spesso relative ai graziosi lepidotteri, l'affascinante mondo degli insetti non ha attirato l'interesse dei compositori fino al XX secolo.e secolo. Un'opera collettiva presenta diversi saggi dedicati a questo tema (i clavicembalisti barocchi francesi, in particolare Couperin; la musica contemporanea, con i contributi di tre compositori: François-Bernard Mâche, Alain Louvier e Yumi Saïki), nonché al tema dei segnali fonici entomici, alle loro modalità di produzione, alle loro ragioni d'essere, al loro inserimento nel cuore del paesaggio sonoro e al loro utilizzo musicale a fini umoristici. Tra le altre cose, conosceremo le locuste musicali tenute in gabbia in Giappone per farle ascoltare agli amanti della musica e i vari miti che associano gli insetti alla musica, sia in Mesopotamia che nell'antica Grecia, presso gli indiani Hopi o i Dogon del Mali. Alla fine del volume è riportato un elenco di oltre 200 opere ispirate agli esapodi, dalInsektarium de Langgaard al Sinfonia di insetti d'Aho, d'Il Grillo da Josquin a Cockchafer di Mussorgsky, il Cavalletta da Marais a Cimice dei letti di Shostakovich.

Jérôme Sueur: Una storia naturale del silenzio, 272 p., € 22,00, Actes sud, Arles 2023, ISBN 978-2-330-15009-9

Insetti e musica, a cura di Benjamin Lassauzet e Alain Montandon, 318 p., € 39,00, Hermann éditeurs, Paris 2022, ISBN 9791037022493

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