Gli artisti di Ginevra scendono in piazza

Gli artisti e gli operatori culturali ginevrini si sentono minacciati e addirittura attaccati dalle nuove autorità cantonali. Hanno indetto una manifestazione di piazza per il 1° dicembre.

Foto: Petersbest2018 / Pixabay

Si è creato un movimento di artisti e operatori culturali che ha pubblicato un manifesto qui sotto:

"Da tempo minacciata, la cultura è ora sotto attacco frontale e deve essere difesa. Non sono solo le nostre professioni e i nostri posti di lavoro a essere in pericolo, ma più in generale il posto indispensabile della cultura nella nostra società. Dobbiamo essere forti, solidali e dimostrare che non permetteremo che questo ci accada.
La maggioranza del Gran Consiglio ha un solo obiettivo: tagliare i servizi pubblici, la protezione sociale e l'occupazione. È riuscita a imporre un quadro contabile e commerciale che riduce tutte le attività orientate all'educazione, all'assistenza, al lavoro critico e all'apertura creativa alla sola questione dei costi e della redditività. Così, da diversi anni, tutti i tagli fiscali mirano a ridurre i compiti redistributivi dello Stato e le sue responsabilità nei confronti dei più deboli, degli anziani, dei lavoratori precari, dei disabili e, cosa ancora più fondamentale, del mantenimento di una società veramente plurale.
È in questo contesto che gli artisti e gli operatori culturali sono ora in pericolo. I locali e le strutture sovvenzionate hanno ricevuto una lettera che annuncia un taglio importante dei loro sussidi, chiedendo una riduzione dei salari in un momento in cui gli operatori culturali hanno appena chiesto maggiori aiuti per la loro sicurezza sociale. Meno visibili e più vulnerabili, gli artisti che ricevono finanziamenti una tantum sono ora nel mirino delle autorità pubbliche, che sanno quanto sia facile effettuare tagli quando nessuno è in grado di reagire con forza.
L'essenza stessa della cultura è minacciata quando il Consiglio di Stato attacca il nostro modo di fare, di organizzarci e di finanziarci, attaccando i nostri punti di ristoro, come ha fatto l'Usine, con il pretesto di rispettare una legge inappropriata e asettica.
Senza una mobilitazione massiccia dei circoli culturali, accanto ai funzionari, ai muratori e a una popolazione che si rifiuta di vedere la società in cui viviamo ridotta a questioni di redditività e sicurezza, perderemo molto di più dei nostri sussidi!
Insieme in piazza il 1° dicembre 2015 con la funzione pubblica e i cittadini per difendere i nostri posti di lavoro, i nostri luoghi e l'importanza di una società unita e diversificata.
Contiamo su di voi. Siamo forti, facciamo sentire la nostra voce!

Più informazioni: laculturalutte.ch

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