72,8% da Sì! e ora?
Nella riunione del 6 dicembre, il Gruppo parlamentare per la musica ha lavorato sull'attuazione dell'articolo costituzionale sulla promozione della musica, rivelando importanti differenze di opinione tra la CDPE e le associazioni musicali.
Il 23 settembre il popolo ha deciso a grande maggioranza che la Confederazione deve incoraggiare l'insegnamento della musica. Come faremo ora a trasformare questo desiderio in legge? L'articolo 3 della nuova legge stabilisce che la Confederazione è responsabile della promozione della musica al di fuori della scuola. Alain Berset ha istituito un gruppo di lavoro per elaborare proposte in merito. Il Gruppo Parlamentare Musica (GPM), da parte sua, è interessato soprattutto al sostegno della scuola dell'obbligo (articolo 2). Susanne Hardmeier, Segretario generale della Conferenza dei Ministri cantonali dell'educazione (CDPE), è stata invitata alla riunione del 6 dicembre per condividere il punto di vista dei Cantoni su questo tema.
Dibattito teso ed emotivo
Ha spiegato che il lavoro di armonizzazione dei curricula era ben avviato e che avrebbe portato al livello desiderato di insegnamento della musica. Questa affermazione non ha convinto i rappresentanti delle associazioni, che non hanno mancato di sottolineare la drammatica situazione dell'insegnamento della musica in diverse località. A loro avviso, è importante istituire un gruppo di lavoro che copra tutta la Svizzera per affrontare in particolare i problemi della mancanza di personale qualificato e del riconoscimento dei diplomi. L'armonizzazione da sola non basta. Susanne Hardmeier ritiene che un tale gruppo di lavoro sarebbe inutile.
Jean-Frédéric Jauslin, direttore dell'Ufficio federale della cultura, ha moderato il dibattito sottolineando che la votazione è avvenuta solo due mesi fa e che i cantoni hanno bisogno di più tempo per mettere in atto la promozione musicale. Stefano Kunz, Segretario generale del Consiglio svizzero della musica, ha sottolineato che le associazioni che hanno promosso il nuovo articolo di legge hanno anche voce in capitolo nella sua attuazione.
Al termine di un dibattito piuttosto acceso ed emotivo, Christine Egerszegi, membro del Consiglio degli Stati e capo del gruppo parlamentare per la musica, ha deciso di redigere un rapporto sulla situazione per la prossima riunione del gruppo nel giugno 2013. La CDPE dovrà illustrare le misure concrete che intende adottare per adeguare i programmi di studio alla nuova legge. L'Associazione svizzera degli insegnanti organizzerà un sondaggio nei vari cantoni e confronterà i risultati con il punto di vista della CDPE.
Cambiare mentalità
Interrogato in merito, Stefano Kunz spiega che i problemi di attuazione sono tre. Il primo è che diversi gruppi di lavoro stanno lavorando su diversi articoli della futura legge. Il secondo è la posizione della CDPE, che non si rende conto dell'urgenza della situazione. Il terzo è che i politici hanno sempre considerato la musica come un'attività del tempo libero. Renderla obbligatoria richiede un cambiamento di mentalità.
Testo completo in tedesco : www.musikzeitung.ch/de/politik